Ogni azienda è legata in modo indissolubile al proprio marchio o brand e apparentemente è facile comprendere che il nome del nostro sito debba essere uguale a quello della nostra azienda. Niente di sbagliato in tutto questo, ma bisogna fare una considerazione importante: chi cercherà su Google il nome della tua azienda o il tuo nome se sei un libero professionista? Solamente chi ti conosce o chi ha già sentito parlare di te attraverso altri canali come il passaparola, i social, la pubblicità e così via. Chi non ti conosce non cercherà mai il tuo nome su Google.
Le grandi aziende, con i loro marchi straconosciuti, non faticano certo a essere trovati. Ma se la tua azienda è nata da poco, o più comunemente, è nota solamente in determinata area geografica, allora per il tuo sito internet il nome dell’azienda potrebbe non essere più sufficiente. Del resto l’obiettivo del nostro sito è aumentare la visibilità della nostra attività, trovare nuovi clienti e soprattutto farci conoscere a tutti coloro che hanno ancora sentito parlare di noi.
Come far trovare il proprio sito web
Cerchiamo di immaginare di essere noi stessi i nostri potenziali clienti, che cosa scriveremmo su Google per trovare i prodotti offerti nel nostro sito? Dopo aver inserito le parole chiave nel noto motore di ricerca vedremo comparire, nelle prime posizioni dei risultati organici, tutti quei siti che hanno nel nome del proprio dominio proprio la parola chiave che avete utilizzato per effettuare la ricerca. Potrebbe esser ad esempio “agriturismostella” o “autoriparazionirossi”. In definitiva inserire una, o al massimo due parole chiave nel nome del dominio aiuta notevolmente i nostri clienti a trovare il nostro sito.
Quindi il nome del nostro sito potrebbe contenere sia il nome del nostro marcio sia la parola chiave di riferimento. Questa regola può essere molto utile ma bisogna ricordare che il nome del dominio deve anche avere altre caratteristiche molto importanti. Ad esempio il nome del sito non deve essere troppo lungo, per poter essere digitato facilmente e rimanere impresso nella memoria dei nostri visitatori.
I risultati organici di Google
I risultati che Google ci riporta quando effettuiamo una ricerca sono divisi in tre aree. La prima zona, quella in alto subito sotto al campo per l’immissione del testo, è dedicata agli annunci. Infatti questi risultati riportano la dicitura “ann” a fianco all’indirizzo. Scendendo più in basso si trovano raggruppati tutti i risultati locali e vengono accompagnati da una mappa. Infine abbiamo i risultai organici che sono occupati da quei siti che meglio rispondo alla ricerca, per contenuti e corrispondenza di parole chiave. Se invece volete qualche suggerimento riguardo alle parole chiave da utilizzare e che meglio corrispondono alla vostra attività potete dare un’occhiata alla sezione in fondo alla pagina che Google chiama “ricerche correlate”
Domini di primo, secondo e terzo livello
Quando si parla di dominio si fa riferimento sempre ad uno dei tre livelli. Il dominio di primo livello è rappresentato dal suffisso dell’indirizzo, come ad esempio .it o .com. Tutti questi suffissi possono essere scelti liberamente ad eccezione di quelli riservati come .gov o .edu. La scelta del dominio di primo livello può far variare il prezzo d’acquisto.
Il dominio di secondo livello è quello che precede il suffisso ed è anche quello che ha maggiore rilevanza al fine del posizionamento organico e dei risultati.
Infine il dominio di terzo livello è considerato come ospite del dominio di secondo livello. Viene normalmente utilizzato da quei servizi che mettono a disposizione spazi web gratuiti oppure rappresentano un’area secondaria del sito principale come ad esempio itunes.apple.com.
Scoprire se il nome del sito web che hai scelto è disponibile
Non sempre il nome che abbiamo scelto per il nostro dominio è libero e spesso siamo costretti a ripiegare su una variante. Molti fornitori di servizio hosting, tra cui Aruba, offrono la possibilità di vedere se il nome del sito scelto è libero e in caso negativo di valutare una serie di alternative simili. Alcuni dominio sono liberi se hanno suffisso .com e sono già registrati con .it e viceversa. Prima di procedere all’acquisto del dominio libero è importante analizzare a chi appartiene quello già stato registrato e che differisce dal nostro solo per il suffisso. Quindi potremmo valutare di acquistare il sito xxxxx.it anche se il sito xxxxx.com è già stato registrato.
Un sistema per conosce quali sono i dati relativi ad un determinato dominio già registrato è il servizio WHOIS. Vi si può accedere da questi indirizzi who.is oppure whois.domaintools.com. Grazie a questo servizio è possibile sapere quando è nato il sito internet in questione e anche da chi è stato registrato (il nome di chi registra un dominio si chiama “registrant”). Se il dominio è già stato acquistato ma non è mai stato utilizzato, allora possiamo valutare di acquistare la varianti libere con il suffisso differente (come .it, .net e così via). Il motivo di questa scelta è il fatto che un sito vuoto non può fare concorrenza al nostro che invece verrà riempito di contenuti e quando un utente digiterà il nome del nostro sito Google lo porterà da noi.